In ogni post che ho creato ho inserito un’immagine di un quadro. Vi sono autori quali Janek Yerka, Robert Delaunay, Giacomo Balla, Renè Magritte, Salvador Dalì. Lo scopo è quello di associare un’immagine ad un argomento proprio per identificare anche dal punto di vista visivo il concetto che si tenta di declinare.
Salvador Dalì nasce nel 1904 e mure nel 1989; è un pittore surrealista spagnolo che si forma a Madrid seguendo il cubismo inizialmente per poi definitivamente assestarsi nella ricerca del surreale. Una dimensione onirica in cui trova il suo equilibrio e non sempre l’apprezzamento dei suoi coetanei. L sua opera più conosciuta è “La persistenza della memoria” del 1931 ed attualmente conservato nel museo d’arte moderna di New York.
Giacomo Balla è un artista italiano nasce nel 1871 e muore nel 1958. Inizialmente divisionista come Pellizza da Volpedo o Giovanni Segantini sfocia successivamente nel futurismo ed assieme a Marinetti ne diventa uno dei maggiori esponenti. Nel 1909 quando
Filippo Tommaso Marinetti pubblico il “Manifesto futurista” , egli assieme a Boccioni, Carrà e Russolo ne adirono con convinzione. Ciò che esprime Argan in questo estratto è l’immagine di Balla:
« Balla che sul tema del dinamismo meditava già da alcuni anni (il famoso Cane al guinzaglio è del 1912), va al di là di Boccioni: prescinde quasi totalmente dall’immagine visiva per dare l’immagine psicologica del moto.La sua ricerca è prevalentemente linguistica: mira a stabilire un codice di segni significanti velocità, dinamismo ecc. Sono concetti che interessano intensamente l’uomo moderno: concetti che vogliono essere espressi visivamente perché la percezione è più rapida della parola, e che non possono essere espressi tramite segni che implichino riferimenti alla natura, perché debbono esprimere qualcosa di naturale, di realizzato mediante congegni meccanici. » (G. C. Argan, L’arte moderna, 1970)