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Per ordinare ma soprattutto coordinare il grande traffico di dati che circola in una rete è necessario organizzare in maniera precisa chi e cosa fa con questi dati.
A seconda di cosa un nodo della rete fa esso viene inserito in un opportuno livello o strato o layer della rete.
Ogni strato fornisce un servizio allo strato immediatamente superiore, aggiungendo valore ai servizi che ad esso fornisce lo strato immediatamente inferiore.
Fondamentale in questo modello è che ogni strato utilizza soltanto lo strato inferiore, attraverso la frontiera che li divide e nemmeno vede gli strati sottostanti.
Le regole utilizzate per dialogare tra i vari livelli si chiamano protocolli.
Vi sono protocolli che prevedono un controllo sugli errori di trasmissione –> protocolli orientati alla connessione (TCP)
Vi sono protocolli che spediscono e basta senza controllare la corretta ricezione del messaggio–> protocolli non orientati alla connessione
Un esempio molto utile è il seguente:
Si consideri il caso della comunicazione tra manager di due grandi aziende A e B che devono inviare
plichi di documenti:
• il manager della ditta A fornisce le indicazioni alla sua segretaria
• la segretaria prepara il plico e lo consegna al fattorino
• il fattorino lo prende e lo porta all’ufficio postale
• l’impiegato delle poste riceve il plico e lo invia al corriere
• il corriere porta il plico all’ufficio postale della città di arrivo
• l’impiegato delle poste della città di arrivo ritira il plico
• il fattorino della ditta B va a ritirare il plico e lo consegna alla
segretaria della ditta B
• la segretaria della ditta B controlla il plico e lo consegna al
manager.
E’ un tipico esempio di un’architettura di rete.
Un insieme di livelli e protocolli forma l’architettura di rete.[:]