La modulazione è un’operazione mediante la quale il segnale contenente l’informazione (modulante) viene “collegato” a un secondo segnale (portante) avente le caratteristiche adatte alla trasmissione. In pratica la modulazione consiste nel far variare istante per istante una o più caratteristiche del segnale portante, in relazione al valore assunto dal segnale modulante. L’operazione inversa, che consente l’estrazione del segnale di partenza dal segnale modulato è detta demodulazione.
Classificazione delle modulazioni
Una classificazione generale delle modulazioni può essere fatta sulla base della natura del segnale modulante: in caso di un segnale analogico si parla di modulazione analogica; in caso di un segnale digitale si parla di modulazione digitale.
Una classificazione più completa si ha tenendo conto anche della natura del segnale portante. I casi di modulazione possibile sono quindi i seguenti [LEO]:
- modulazione di portante sinusoidale (analogica) con segnale modulante analogico. Tali modulazioni sono chiaramente di tipo analogico e si dividono AM, FM e PM.
- modulazione di portante impulsiva (digitale) con un segnale modulante analogico. Tali modulazioni sono analogiche anche se il segnale modulato potrà assumere solo due valori. Rientrano in questo caso le modulazioni PAM, PWD e PPM.
- modulazione di portante sinusoidale (analogica) con un segnale modulante digitale. Tali modulazioni sono digitali anche se la forma d’onda del segnale modulato è quella propria di un segnale analogico. Rientrano in questo caso le modulazioni ASK, FSK, PSK, QAM.
I sistemi RFID utilizzano un segnale modulante di tipo digitale e un segnale portante di tipo analogico. La modulazione di questi sistemi ricade tra i metodi ASK, FSK e PSK [BUFb].
ASK (Amplitude Shift Keying)
Nella modulazione ASK l’ampiezza della portante sinusoidale viene fatta variare in correlazione al segnale digitale modulante. Nel caso più semplice e più comune in corrispondenza dello zero logico il segnale modulato ha ampiezza zero o prossima allo zero, mentre in corrispondenza dell’uno logico ha ampiezza pari a quella della portante non modulata (fig. 3.2).
Questo metodo ha il vantaggio di trasmettere dati ad una velocità elevata con un grande trasferimento di energia.
FSK (Frequency Shift Keying)
Nella modulazione FSK l’ampiezza della portante sinusoidale rimane invece costante. Ciò che viene fatto variare in correlazione al segnale modulante è la frequenza.
Questo metodo permette di utilizzare un ricetrasmettitore relativamente semplice da realizzare e assicura un alto livello di immunità ai disturbi, ma non consente velocità di trasmissione molto alte.
PSK (Phase Shift Keying)
Nella modulazione PSK ampiezza e frequenza della portante sinusoidale rimangono costanti, mentre è la fase che può subire dei cambiamenti. Il metodo più semplice consiste nello scambio di fase della portante di 180° in corrispondenza dell’uno logico del segnale modulante (fig. 3.4).
Questo metodo assicura un buon livello di immunità ai disturbi e consente delle velocità di trasmissione elevate, ma richiede un ricetrasmettitore più complesso di quello necessario per il metodo FSK.