L’ICT mette a disposizione degli utenti una infrastruttura di reti e servizi che dà la possibilità di collaborare anche a distanza:
•lo scambio di file, la possibilità di lavorare contemporaneamente sullo stesso file salvato su un server remoto;
•la possibilità di comunicare anche in tempo reale per mezzo di programmi di IM o di VoIP;
•rende estremamente facile ed economico collaborare online.
Due sono le innovazioni che sostengono e permettono la collaborazione online:
•il cloud computing (ovvero la possibilità di accedere a servizi attraverso internet);
•la tecnologia mobile (smartphone e tablet).
Se il mobile e la rete di calcolatori costituiscono i principali canali di accesso alla diffusione della collaborazione online, è facile cogliere come il contrario, ossia l’essere legati a dispositivi “fissi” (pc desktop) e il non accesso al web, costituiscono una barriera non indifferente.
Il Digital Divide (divario digitale) oggi non è più costituito dal possedere o meno delle tecnologie, ma dal possedere le tecnologie che possano permettere l’accesso alla rete web e a tutti i suoi servizi. Un esempio è costituito dai tablet e dagli smartphone, dalla loro diffusione e dalla loro pervasività.
In poche parole: Per collaborare online occorrono dei servizi e degli applicativi che permettono di farlo.
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