Il volume dei solidi ci aiutano a capire quanto spazio occupano i singoli oggetti.
Ecco il volume dei solidi più conosciuti
CUBO
PARALLELEPIPEDO RETTANGOLO O PRISMA RETTO
CILINDRO
SFERA
PIRAMIDE
Il volume dei solidi ci aiutano a capire quanto spazio occupano i singoli oggetti.
Ecco il volume dei solidi più conosciuti
CUBO
PARALLELEPIPEDO RETTANGOLO O PRISMA RETTO
CILINDRO
SFERA
PIRAMIDE
Dato il prodotto di due funzioni che per comodità indicherò con u e v, per calcolare la loro derivata dovrò seguire il seguente procedimento:
Utilizzo sempre l’approccio NSA ho:
y + dy = (u +du)(v+dv)
sviluppo il prodotto:
y + dy = uv+udv+vdu+dudv
y e uguale uv per cui ho:
uv + dy = uv + udv + vdu + dudv
elimino uv che sono uguali ed opposti ed ho:
dy = udv + vdu + dudv
adesso divido per dx a destra e sinistra ed ho:
.
ma l’ultimo termine essendo infinitesimo si può scartare per poi avere alla fine:
REGOLA DI LEIBNIZ
conosciuta anche in questa forma:
se
y = f(x)g(x)
y’=f'(x)g(x)+f(x)g'(x)
Determinare la retta tangente ad una curva è solo la conseguenza immediata del riuscire a calcolare la derivata prima di una qualunque curva.
Il vantaggio che se ne trae immediatamente è quello di evitare di dover risolvere un sistema di equazioni, a volte di non semplice risoluzione, e il successivo studio del discriminante.
Sviluppo il seguente esercizio partendo solo dalle conoscenze di derivata e di retta passante per un punto appartenente alla curva data.
Si abbia la curva di equazione:
(1.0) .
ed il punto P(1;6) che appartiene alla curva precedente.
COME FACCIO A VERIFICARE CHE QUESTO PUNTO APPARTIENE PROPRIO ALLA CURVA?
E’ sufficiente sostituire il valore della prima coordinata all’equazione (1.0) e verificare che si abbia un’identità. Infatti:
che è proprio un’identità
calcolo la derivata prima della (1.0)
(1.1) .
Adesso sostituisco il valore della prima coordinata del punto P che è 1 nella (1.1) ossia nella derivata prima (y’) ed ho:
y'(1) = 4+6+2 = 12
il coefficiente angolare della retta tangente m=12
Per trovare adesso l’intercetta o l’ordinata all’origine o meglio ancora la q della retta
y=12x+q
è sufficiente sostituire i valori delle coordinate del punto P e si ha:
6 = 12 + q
che risolta dà q=-6
Quindi l’equazione della retta tangente alla curva (1.0) nel punto P(1;6) è
Questi esercizi sono utili per prendere mano con la derivata di un polinomio:
Si calcoli la derivata di:
1) .
il passaggio è molto semplice.
il coefficiente dell’esponente si abbassa e si moltiplica con il coefficiente della base ossia ho:
.
.
2) .
3) .
4) .
La regola:
.
.
può essere generalizzata al seguente caso.
Calcolare la derivata di
.
si deve pensare che la radice quadrata di un numero è il numero elevato alla frazione corrispondente; il numeratore sarà sempre uno ma al denominatore avrò il grado della derivata.
APPROFONDIMENTI SULLA RADICE N-ESIMA DI UN NUMERO O LETTERA
Nel caso specifico:
.
ancora:
.
che generalizzando diventa:
.
Adesso torno alla derivata prima:
.
APPROFONDIMENTO SUGLI ESPONENTI NEGATIVI
quando si mette un esponente negativo è equivalente a scrivere il numero in termini frazionari ossia:
.
che generalizzando diventa:
.
Tornando alla mia derivata cosa si ha?
.
Nel post precedente si è visto che la derivata di
y = x2
che si indica con y’ vale
y’ = 2x.
Adesso si rifletta sulla seguente equazione:
y=x. Essa è una retta e se devo calcolare la derivata prima devo far mente locale sulla definizione.
LA DERIVATA E’ LA PENDENZA DELLA RETTA TANGENTE
ma y=x è proprio una retta e la retta tangente alla retta è la retta stessa.
Ma quanto vale l’inclinazione della retta?
Esattamente il suo coefficiente angolare ossia il valore numerico del coefficiente della x. Nel caso specifico è 1.
Una retta orizzontale all’asse delle ascisse può avere equazione y=1 oppure y=4 oppure y=a con “a” un qualunque numero.
La retta parallela all’asse delle x non ha inclinazione per cui la derivata assume valore nullo.
y |
y’ |
X2 |
2x |
x | 1 |
0 |
0 |
Considerando la tabella precedente allora
se y=x3
la derivata prima risulta y=3x2
Generalizzando:
IL VALORE DELL’ESPONENTE MOLTIPLICA LA BASE ED ALL’ESPONENTE SI SOTTRAE SEMPRE UNO
La prima formula che si impara è:
.
Greco per il Liceo Classico;
Matematica per lo Scientifico,
Pedagogia per il Pedagogico,
Figura disegnata per il Liceo Artistico;
Economia Aziendale per Ragioneria;
Topografia per i Geometri
Alimenti e Alimentazione per l’Istituto Alberghiero.
Utilizzare un ciclo for o un ciclo while in termini di confronti matematici è indifferente.
Python, a tutti gli effetti, nasce per gestire i cicli while in quanto la struttura , che per antonomasia, ha sempre caratterizzato tutti i programmi per i for è forzata attraverso la funzione range.
La differenza fondamentale è dove comincia uno e dove finisce l’altro. Si noti questo semplice programma che è molto semplice nella sua realizzazione ma che presuppone una conoscenza molto approfondita della programmazione utilizzando una forte capacità di astrazione.
L’affrontare questo problema per chi è alle prime armi è indubbiamente uno scoglio notevole.
La prima cosa che si nota
n = input(‘fino a che numero devo contare: ‘)
s=0
for i in range(n+1):
s = s+i
print s
print (“rifaccio il conto solo con il ciclo while: “)
#rimetto a zero le variabili
# notare la differenza
i=0
s=0
while i <= n:
s=s+i
i=i+1
print s
Deve passare questo messaggio: USARE UN CICLO WHILE ED UN CICLO FOR E’ UGUALE
L’unica cosa che cambia è come strutturare il controllo per uscire dal ciclo; è come usare, in italiano una frase in attivo ed una in passivo.
Gli esercizi sono di natura strettamente pratica:
[Indicare sempre le unità di misura]
1) Data la dimensione del seguente tavolo, calcolare la quantità di stoffa necessaria per coprirlo. Lati uguali di 50 cm.
2) Considerando che i metri quadrati di una terrazza sono 30. Si indichino le dimensioni dei lati.
3) Considerando che il pavimento di una sala da pranzo è di 55 metri quadrati e che per rifare il pavimento si utilizzeranno delle piastrelle con le seguenti dimensioni (30 cm x 60 cm) si calcoli quante piastrelle sono necessarie.
4) L’ombra di un campanile è lunga 70m, la distanza tra l’ombra e la punta del campanile dista 150m. Quanto alto è il campanile?
5) Devo dipingere una stanza: il barattolo che acquisto mi copre in tutto 120m^2 di superficie. Considerando che la stanza è di base rettangolare (5m x 6m) e l’altezza della stanza è di 3m, calcolare quanti barattoli di pittura devo acquistare. Si consideri che devo dare almeno due mani.
Il luogo comune sulla geometria è che è un qualcosa di diverso dall’algebra, staccato, quasi una materia a se’ stante. Nulla di più sbagliato: gli stessi libri vengono separati in due parti come se l’utilizzo dei conti e dei numeri facessero parte di un mondo diverso.
Anche questo ha contribuito notevolmente ad allontanare sempre più la naturale presenza della matematica nella vita quotidiana.
La vita che ci circonda è fatta da superfici, aree, volumi, lati che inevitabilmente sono strettamente connessi con l’utilizzo della loro misura. Che forse un sacchetto della spesa è tanto diverso da un tronco di cono?
Quando si acquista un’automobile non si calcola forse la capacità del bagagliaio e quante valige potranno starci? Ancora quando si viaggia in aereo non si paga forse la dimensione del bagaglio e se si supera un certo peso non si paga una tariffa più alta?
Un altro aspetto che spesso evidenzio è come la Fisica venga trattata in maniera separata dal resto ma… questo è un altro discorso.
Torno al problema delle figure piane; conditio sine qua non per affrontare la materia è conoscere le aree e i perimetri.
L’area è la misura di quello che viene racchiuso dai lati di una figura piana. La lunghezza dei lati fornisce il perimetro.
QUADRATO
Area: lato * lato
Perimetro: lato+ lato + lato + lato
RETTANGOLO
Area: lato maggiore * lato minore
Perimetro: 2 *lato maggiore + 2*lato minore
TRIANGOLO
Area: ( base * altezza ) /2
Perimetro:somma dei tre lati
TRAPEZIO
Area: (base minore + base maggiore) * altezza ed il tutto diviso 2
Perimetro: base minore + base maggiore + 2*lati obliqui
Non si possono non definire le tre tipologie di triangoli: scaleno (tutte e tre i lati diversi), isoscele (due lati uguali), rettangolo (i tre lati diversi ma due di esso formano un angolo di 90°)
Il Teorema di Pitagora è il più conosciuto e si applica SOLO al triangolo rettangolo:
Il quadrato costruito sull’ipotenusa è uguale alla somma dei quadrati costruiti sui cateti.
Ossia siccome si è amanti delle formule:
i = radice quadrata ( cateto uno al quadrato + cateto 2 al quadrato)
dove con il nome di cateto si identificano i due lati che formano tra di essi un angolo di 90° e ipotenusa il lato obliquo.
La derivata è il valore dell’inclinazione della retta tangente di una curva.
Allora se ho una retta parallela all’asse delle y il suo coefficiente angolare è nullo ossia la sua inclinazione con l’asse delle y è nullo.
Una retta parallela all’asse delle x, ad esempio, ha equazione:
y = 4
e il valore dell’angolo con l’asse delle y è nullo per cui la derivata prima che mi fornisce proprio l’inclinazione della retta tangente ad una curva, nel caso specifico è nullo!
Generalizzando la derivata prima di una costante è sempre 0 (ZERO)
Se adesso prendo una retta di equazione, ad esempio,:
y = 3x+ 5 allora noto subito che il coefficiente angolare vale 3 (TRE) e la retta tangente ad una retta è la retta stessa per cui la derivata prima è proprio il coefficiente angolare.
La derivata prima di y = 7*x è proprio 7!
La prima generalizzazione è la seguente:
y = x^2 –> y’ = 2*x
y = 7*x –> y’ = 7
y = 100 –> y = 0
Quindi se come esercizio do’ il calcolo della derivata prima della seguente curva:
y= 3*x^2 + 7*x + 10
y’ = 3* 2* x + 7
in quanto la derivata prima di x^2 è 2*x e lo moltiplico per 3 e così via.
Esercizi:
a) y = 10x^2+9x
b) y = 3
c) y = (1/2)*x^2
Semplici tre esercizi ma fondamentali!