ONLINE ESSENTIALS – concetti di navigazione in rete – concetti fondamentali – Comprendere i termini: Internet, World Wide Web (WWW), Uniform Resource Locator (URL), collegamento ipertestuale (hyperlink).

Internet: si tratta di un’interconnessione globale tra reti di telecomunicazioni e informatiche di natura e di estensione diversa, resa possibile da una suite di protocolli di rete comune chiamata “TCP/IP” dal nome dei due protocolli principali, il TCP e l’IP, che costituiscono la “lingua” comune con cui i computer connessi a Internet (gli host) sono interconnessi e comunicano tra loro a un livello superiore indipendentemente dalla loro sottostante architettura hardware e software, garantendo così l’interoperabilità tra sistemi e sotto reti fisiche diverse.

www: Il World Wide Web (termine in lingua inglese traducibile in italiano come “rete di ampiezza mondiale”, o “rete mondiale”, dove “rete” viene richiamato da Web – “tela”, l’intreccio composto da ordito e trama), abbreviato Web, sigla WWW o W3, è uno dei principali servizi di Internet, che permette di navigare e usufruire di un insieme molto vasto di contenuti amatoriali e professionali (multimediali e non) collegati tra loro attraverso legami (link), e di ulteriori servizi accessibili a tutti o ad una parte selezionata degli utenti di Internet; questa facile reperibilità di informazioni è resa possibile, oltre che dai protocolli di rete, anche dalla presenza, diffusione, facilità d’uso ed efficienza dei motori di ricerca e dei web browser in un modello di architettura di rete definito client-server.

URL: la locuzione Uniform Resource Locator (in acronimo URL), nella terminologia delle telecomunicazioni e dell’informatica, è una sequenza di caratteri che identifica univocamente l’indirizzo di una risorsa su una rete di computer, come ad esempio un documento, un’immagine, un video, tipicamente presente su un host server e resa accessibile a un client.

È perlopiù utilizzato dai programmatori per indicare risorse web (http), risorse recuperabili tramite protocolli di trasferimento file (ftp), condivisioni remote (smb) o accessi a sistemi esterni (ssh). La risoluzione dell’URL in indirizzo IP, necessario per l’instradamento con il protocollo IP avviene tramite DNS.

Collegamento Ipertestuale: un collegamento ipertestuale (in inglesehyperlink, spesso chiamato anche link, usato anche in italiano) è un rinvio da un’unità informativa (documenti, immagini, etc.) su supporto digitale ad un’altra.

Un collegamento ipertestuale ha lo scopo di condurre ad ulteriori unità informative a partire da una qualunque unità ad esse correlata.

Per poter essere notato dal lettore, un collegamento ipertestuale normalmente viene distinto per qualche peculiarità grafica: la più tipica è la sottolineatura. L’attivazione di un collegamento viene effettuata attraverso un clic del mouse, cui segue la visualizzazione della destinazione del collegamento.

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ONLINE ESSENTIALS

  1. Concetti di navigazione in rete
    1. Concetti fondamentali
      1. Comprendere i termini: Internet, World Wide Web (WWW), Uniform Resource Locator (URL), collegamento ipertestuale (hyperlink).
      2. Capire come è strutturato l’indirizzo di un sito web. Identificare i tipi più comuni di domini, quali geografici, aziendali (.org, .edu, .com, .gov).
      3. Capire cosa è un browser e saper indicare il nome dei browser più comuni.
      4. Identificare diverse attività su internet, quali ricerca di informazioni, acquisti, formazione, pubblicazione, e-banking, servizi della pubblica
        amministrazione, intrattenimento, comunicazione.
    2. Sicurezza
      1. Conoscere le diverse modalità per proteggersi quando si è online: effettuare acquisti da siti web noti e di buona reputazione, evitare la comunicazione non necessaria di informazioni personali e finanziarie, scollegarsi dai siti web.
      2. Definire il termine “crittografia”.
      3. Saper identificare un sito web sicuro: https, simbolo del lucchetto.
      4. Definire il termine “certificato digitale”.
      5. Identificare le possibilità di controllo dell’uso di Internet, quali supervisione, limitazioni alla navigazione sul web, limitazioni agli scaricamenti.
  2. Navigazione sul web
    1. Uso del browser
      1. Aprire, chiudere un’applicazione di navigazione in rete (browser).
      2. Inserire una URL nella barra degli indirizzi e raggiungerla.
      3. Aggiornare una pagina web, interrompere il caricamento di una pagina web.
      4. Attivare un collegamento ipertestuale.
      5. Aprire una pagina web in una nuova scheda, in una nuova finestra.
      6. Aprire, chiudere schede, finestre. Passare da una scheda ad un’altra, da una finestra ad un’altra.
      7. Navigare tra pagine web: indietro, avanti, pagina iniziale (home page).
      8. Visualizzare gli indirizzi già visitati, usando la
        cronologia.
      9. Compilare, inviare, svuotare un modulo online.
      10. Utilizzare uno strumento web per tradurre una pagina web, del testo.
    2. Strumenti e impostazioni
      1. Impostare la pagina iniziale/home page di un browser.
      2. Comprendere il termine “pop-up”. Consentire, bloccare i popup.
      3. Comprendere il termine “cookie”. Consentire, bloccare i cookie.
      4. Utilizzare le funzioni di guida in linea disponibili.
      5. Mostrare, nascondere le barre degli strumenti del programma. Ripristinare, minimizzare la barra multifunzione.
      6. Eliminare la cronologia, i file Internet temporanei, i dati salvati per la compilazione automatica dei moduli.
    3. Segnalibri
      1. Creare, eliminare un segnalibro.
      2. Visualizzare i segnalibri.
      3. Creare, eliminare una cartella di segnalibri. Inserire pagine web in una cartella di segnalibri.
    4. Contenuti dal web
      1. Scaricare file dal web e salvarli in una unità.
      2. Copiare testi, immagini, URL da una pagina web a un documento, e-mail.
      3. Visualizzare l’anteprima di stampa, stampare una pagina web o una selezione della pagina web, utilizzando le opzioni di stampa disponibili.

3 Informazioni raccolte sul web

3.1 Ricerca

3.2 Valutazione critica

3.3 Copyright, protezione
dei dati

4 Concetti di comunicazione

4.1 Comunità online

4.2 Strumenti di comunicazione

4.3 Concetti della posta elettronica

5 Uso della posta elettronica

5.1 Invio di un messaggio

5.2 Ricevere un messaggio

5.3 Strumenti e impostazioni

5.4 Organizzazione dei messaggi

5.5 Uso dei calendari

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3 RIM – Linee guida ISO 9001:2015

Tale norma declina in ogni particolare la comunicazione. Evidenzio immediatamente gli ingredienti che formano la comunicazione, 10 punti fondamentali.

  • il mittente – è colui che dà origine alla comunicazione;
  • la codifica – il mittente codifica il messaggio dai suoi pensieri in parole (pronunciate o scritte) o immagini che utilizzano un insieme di simboli comuni (ad es. lingua, dizionari, glossari);
  • il canale e il mezzo – i messaggi vengono trasmessi in uno o più modi (ad es. verbale o scritto) attraverso diversi media (ad es. faccia a faccia, telefono, e-mail, video, lettere, relazioni scritte, specifiche formali, fogli di calcolo, ecc.);
  • la decodifica – chi riceve il messaggio ne decodifica i simboli in pensieri per essere in grado di comprenderli;
  • il messaggio – costituisce ciò che si vuole comunicare;
  • chi riceve il messaggio – elabora le informazioni per attribuire loro un significato;
  • il feedback – il mittente riceve un segnale che il suo messaggio è stato compreso;
  • la tecnologia – è costituita da quell’insieme di strumenti utilizzati dal mittente e dal destinatario per trasmettere e ricevere il messaggio;
  • barriere – sono costituite da tutto ciò che interferisce o maschera il messaggio;
  • struttura organizzativa – i livelli attraverso i quali il messaggio deve passare per raggiungere il destinatario voluto;
  • cultura organizzativa – i modelli accettabili di comportamento, norme e valori che influenzano il modo in cui avviene la comunicazione

Le aziende sono una realtà sociale e come tale vi sono persone che parlano e che ascoltano.

Per permettere una corretta comunicazione devono valere questi principi:

  • proiettare l’immagine giusta – le prime impressioni che una persona proietta accelerano o ritardano lo sviluppo della fiducia;
  • comunicazione attraverso i toni della voce: ritmo, velocità, intonazione, volume, inflessione e chiarezza della voce influenzano ciò che viene comunicato;
  • utilizzo efficace del linguaggio del corpo: i movimenti del corpo, le espressioni facciali di una persona, i gesti, il contatto visivo e la postura rivelano molto di più delle parole;
  • creazione dello spazio giusto: l’ambiente e la vicinanza di una persona invece di altre influenzano il modo in cui le persone interagiscono e agiscono come driver o come ostacoli alla comunicazione;
  • utilizzo del tempo: l’uso del tempo da parte di una persona può comunicare il suo atteggiamento, ciò che apprezza, le sue priorità, ecc.;
  • utilizzo del feedback: la comunicazione dipende dal raggiungimento di un consenso e per fare ciò le parti coinvolte devono parlare la stessa lingua, leggere i segnali, riconoscere i feedback

Nel punto 7.4 della ISO 9001:2015 si elencano cinque requisiti relativi alla comunicazione:

  • determinare cosa comunicare (7.4 a )
  • determinare quando comunicarlo (7.4b)
  • determinare con chi comunicare (7.4c)
  • determinare chi può comunicare (7.4e)
  • determinare come comunicare (7.4d)
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3 RIM – Importanza della comunicazione

Si potrebbe fare una dissertazione filosofica sul concetto di comunicazione, ma non è questo nè l’ambito nè lo scopo del post.

Perchè un insegnante di informatica dovrebbe trattare il concetto di comunicazione, potrebbe essere un collega di materie umanistiche; in realtà a livello aziendale la comunicazione è di pertinenza di ingegneri nel senso che essa viene perfettamente declinata da una norma ISO (International Organization for Standardization).

La genesi delle norme ISO risalgono ai tempi in cui si dovevano creare delle regole comuni nelle tecniche di costruzione, nella distribuzione dell’energia elettrica, nella forma ad esempio delle prese elettriche ed del voltaggio affinchè tutti gli apparecchi potessero funzionare.

Le ISO si sono evolute fino a diventare degli strumenti necessari, non obbligatori, per capire come poter migliorare la produzione. Ci si è resi conto che la comunicazione aziendale è uno dei fattori che permettono un miglioramento della produzione.

A questo punto si è deciso di creare la ISO 9001:2015.

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4 AFM – Sistemi informativi: definizione, caratteristiche

DATI

I dati sono tutte quelle informazioni utili affinchè la struttura aziendale possa funzionare. Ad esempio in una scuola quali possono essere i dati? Gli studenti, i docenti, le materie, le aule, le sedi, gli indirizzi, l’orario.

I dati hanno loro caratteristiche ad esempio se sono dati numerici, dati orari, dati di soli caratteri, livello di sicurezza dei dati (ad esempio i dati anagrafici che si riferiscono al numero di telefono o indirizzo hanno un grado di sicurezza diverso)

All’interno della tematica dei dati bisognerebbe quindi affrontare chi può vedere cosa e quello che si vede è stato richiesto all’utente che può essere gestito.

PROCEDURE

Le procedure sono tutte le azioni che elaborano i dati precedenti.

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4 AFM – Introduzione ai sistemi informativi aziendali

Franz Marc

Il “sistema informativo” è differente rispetto al concetto di “sistema informatico”.

Il primo si riferisce in senso più ampio ad un sistema in grado di gestire informazioni indipendentemente dall’impiego di strumentazione elettronica.

Il secondo comprende invece anche l’impiego di procedure e infrastrutture elettroniche e della componente applicativa (software), utilizzate per supportare la gestione delle informazioni.

Precisata questa distinzione si deve riconoscere che nell’uso comune il termine “sistema informativo” viene utilizzato in senso estensivo per indicare anche il sistema informatico (infrastruttura elettronica e applicativa) , ed è proprio in quest’ultima accezione che utilizzeremo d’ora in avanti il termine “sistema informativo”.

Lo scopo ultimo dei Sistemi Informativi Aziendali è quello di soddisfare il bisogno di conoscere i fenomeni aziendali, secondo i tempi e le modalità utili al fruitore di tali informazioni, che generalmente ne ha bisogno per compiere scelte tempestive e consapevoli.

Questo significa in primo luogo dover raccogliere ed archiviare dati riguardanti specifici eventi aziendali, elaborarli, consolidarli in informazioni, ed infine distribuirli a chi ne faccia esplicita richiesta, nel momento in cui ne ha effettivamente bisogno, nelle modalità e nelle forme di rappresentazione a lui più utili e più facilmente comprensibili.

La rilevazione degli eventi aziendali, la loro archiviazione, il loro trattamento, la successiva distribuzione e rappresentazione, deve avvenire in formato elettronico tramite opportune procedure che si avvalgono del supporto di elaboratori elettronici (hardware), di apparati di rete (networking) e di componenti applicative (software).

Da questo quadro emergono tre classi di elementi alla base di un Sistema Informativo Aziendale: i dati, le procedure e gli strumenti.

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JavaScript – ereditarietà

Quando si invoca un costruttore, o si crea un oggetto con la chiave new, l’oggetto creato possiede una proprietà di nome prototype (prototipo) condivisa da tutti gli oggetti creati con quel costruttore.

Qualsiasi proprietà o metodo aggiunto al prototipo viene automaticamente ereditato da tutti gli oggetti creati.

Come si vede ho creato l’oggetto Libro con il costruttore e poi ho aggiunto una nuova proprietà sconto comune ai due oggetti.

Si può anche ridefinire il prototipo estendendo l’oggetto.

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JavaScript – Oggetti

Non esiste il concetto vero e proprio di classe ma il concetto di Oggetto. Il concetto di attributo viene sostituito con il concetto di proprietà.

Si accede alle proprietà (attributi) di un oggetto (classe) mediante la parola this.

In questo caso ho istanziato un oggetto auto usando il costruttore, inoltre all’interno del costruttore ho usato la parola this.

Questo è il modo più semplice per creare un oggetto con la parola Object().

Creo un oggetto a cui ho due proprietà marca e cilindrata.

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JavaScript – Console

Per attivare la console si va su:

ossia si accede dall’elenco dei programmi e si selezione configura Java.

Si seleziona avanzate e quindi si seleziona misatr console.

A questo punto quando si “esegue” il codice Java nella pagine si seleziona con il pulsante destro “analizza elemento”

Ed alla base della pagina si apre:

Si selezione il pannello console e si vede l’output gestito dal comando console presente nella pagina html.

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JavaScript – Variabili – funzioni – operatori

E’ buona norma inizializzare le variabili. La dichiarazione avviene specificando la parola chiave var seguita dal nome della variabile ed assegnando il suo valore iniziale.

una variabile non ha visibilità globale se definita in una funzione. Una funzione viene indicata con la parola function con i relativi parametri e seguita dalle parentesi graffe.

Esistono gli operatori ++ e –.

Una stringa di caratteri è un insieme di caratteri racchiusi tra apici singoli o doppi.

\n va a capo all’interno di una stringa racchiusa tra doppi apici.

Concatenazione

La concatenazione tra stringhe avviene con l’operatore +.

IF

Il costrutto if else è lo stesso usato per il C++.

Operatori booleani

! negazione logica

&& and logico

|| or logico.

== uguaglianza

=== se si vuole verificare che due valori siano gli stessi al di là delle conversioni. Se sono di tipo diverso restitusce false (operatore di identità).

In JavaScript è meglio sempre usare === osì si evita la conversione.

Casting implicito

se in un contesto viene richiesta una stringa e viene usato un numero, allora si ha la trasformazione in stringa e viceversa.

Vettore

Un vettore si definisce tra parentesi quadre.

la parola length mi fornisce la lunghezza del vettore.

A differenza di altri linguaggi esistono vettori non omogenei e di accede tramite l’indice.

v.length mi fornice la lunghezza del vettore.

Iterazione e cicli

Si ha la stessa costruzione del C++.

Eccone un esempio:

Let

Definisce una variabile permette di dichiarare variabili limitandone la visibilità ad un blocco di codice, ad un assegnazione, ad un’ espressione in cui è usata.

ontrariamente alla parola chiave var, che invece definisce una variabile globalmente in uno script o localmente in un qualunque blocco di codice di una funzione.

Eccone un esempio:

Si noti che ho utilizzato il codice console. Nel post successivo descriverò come attivare la console Java e la sua visualizzazione.

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