PHP – Manipolare le stringhe

printf

Il risultato nel browser sarà semplicemente la stampa del numero in formato decimale.

Al posto della d posso inserire le seguenti codifiche:

TipoFormato
bbinario
cascii
ffloating point
oottale
sstringa
xesadecimale minuscolo
Xesadecimale maiuscolo

Se si vogliono visualizzare solo due cifre dopo la virgola si usa la seguente sintassi:

printf può contenere le seguenti specifiche:

Nome specificaDescrizioneEsempio
Specifica di tipoDetermina il formato ed il tipo
dei dati da visualizzare.
d
Specifica di precisioneNumero di cifre decimali a cui
arrotondare un numero non
intero
.2
Specifica di riempimentoDetermina caratteri di
riempimento e larghezza
minima dell’output
04d
Specifica di larghezza di
campo
Larghezza del campo in cui si
vuole visualizzare l’output
20

Specifica di riempimento

con questo comando ho come output 000250

se invece voglio un carattere diverso devo mettere un apice prima del carattere di riempimento.


sprintf()

questo comando copia il comando print in una variabile:

strlen()

lunghezza di una stringa

una sua tipica applicazione è il controllo della lunghezza di una stringa di caratteri che poi deve essere utilizzata ad esempio per una query sul DB.

substr()

Tale comando estrae una sottostringa di caratteri.

l’output sarà:

ting
tin
ing

quindi la stringa viene considerata come un vettore che parte dalla posizione 0. Il primo comando deve partire dall’indice alla posizione 3 fino alla fine. Il secondo sempre dalla stessa pozione ma solo 3 caratteri. Il terzo parte dalla fine della parola per tre posizioni.

N.B. Per andare a capo ho usato ‘<br>’

strstr()

Ricerca una sottostringa all’interno di una stringa. Il tipico caso è quello della richiesta di un’email, essa sarà valida solo se sarà presente il carattere @.

strstr() è case-sensitive

stristr(), è case-insensitive.

strtoupper()

Tutto maiuscolo

strtolower()

Tutto minuscolo

ucwords()

Solo la prima lettera delle parole componenti una frase sono maiuscole

trim()

Rimuove gli spazi all’inizio e alla fine della stringa

ltrim()

Rimuove gli spazi soltanto all’inizio della stringa

rtrim() o chop()

Rimuove gli spazi alla fine

str_replace()

effettua una sostituzione di testo facendo al ricerca di quel testo ad esempio:

in pratica ricerca la parola $vowels nella frase “Hello word of PHP” e la sostituisce con “” ossia in pratica vengono eliminate le vocali.

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PHP – Array

Gli array o vettori necessitano di un capitolo a parte proprio per il loro continuo utilizzo all’interno della programmazione; inoltre il php fornisce degli strumenti quali

  • la ricerca di un elemento,
  • l’ordinamento crescente o decrescente,
  • la grandezza di un array
  • array associativi che permettono di indicizzare un array mediante non più un indice ma un frase che caratterizza il contenuto dell’array
  • il passaggio da stringa a vettore
  • inserimento di un elemento di un vettore con un semplice comando

Esempio di inserimento degli elementi di un vettore confrontando la tecnica tradizionale con quella suggerita da php

Tecnica tradizionale (utilizzo spesso echo nl2br per andare a capo)

Creazione con []

Tecnica nuova, si noti come non viene usato il comando array ma direttamente [] con l’inserimento del nuovo elemento del vettore


Utilizzo di explode()

Si può anche trasformare una stringa in un vettore con il comando explode()

Si nota che ho definito una variabile DOLLAROnomi che non è altro che una stringa. Il comando explode suddivide la stringa cercando il carattere separatore, che in questo caso è una stringa, per creare il vettore.

Array associativi

Invece che accedere con un indice numerico si accede con un’etichetta e si associa l contenuto del vettore con => ossia uguale e maggiore:

si noti che ho utilizzato l’indice programmatore per stampare il contenuto del vettore con quel nome dell’indice.

Count()

conta il numero di elementi di un vettore

foreach()

Scorre un vettore finchè trova dei valori senza occuparsi dell’indice e senza creare un indice per scorrerlo, molto pratico. Si noti come il valore del contenuto del vettore viene appoggiato su una variabile d’appoggio:

unset()

questo comando serve per cancellare un elemento del vettore che è presente in una particolare posizione (immaginiamo solo quanto può essere oneroso farlo in C++: si devono spostare tutti gli elementi per coprire il buco che si è creato e quindi ridimensionare i vettore)

Come si nota preferisco sempre prima vedere il vettore e poi usare il comando. SI noti pure come ho preferito usare invece del classico ciclo per la visualizzazione del vettore, quello di usare il comando foreach()

in_array(elemento,array)

Altro comando veramente molto utile è quello di cercare un elemento all’interno del vettore. Esso restituisce il valore vero o falso se l’elemento è presente o meno.

sort()

Ordina il vettore in modo crescente

rsort()

Ordina il vettore in modo decrescente

asort()

ordina il vettore associativo in modo crescente (dal più piccolo al più grande) per valore

ksort()

ordina il vettore associativo in modo crescente per chiave

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PHP – IF -Switch – while – for

In PHP i costrutti if, switch, while, for seguono esattamente la sintassi del C++.

In questo programma se ne dà un esempio:

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PHP – Gli operatori

Gli operatori sono gli stessi che vengono comunemente usati in C++


==Uguale a
!=Diverso da
>Maggiore di
> = Maggiore o uguale a
<Minore
<=Minore Uguale
&&and
||or

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PHP – Le variabili

Il comando echo nl2br serve per andare a capo (sto salvando il file con estensione html):

In PHP le variabili sono riconoscibili perché iniziano con il simbolo DOLLARO

DOLLAROquantita=15; contiene un valore numerico

In PHP, una variabile può cambiare il suo valore (compreso il tipo) in qualsiasi momento.

Le variabili PHP possono contenere dati del tipo :

numero intero (integer) 15

numero reale (double) 3.14

stringa (string) ‘Sono un insieme di caratteri!’

valore booleano (boolean) true (oppure false)

Array

DOLLAROamici=array(‘Aldo’,’Alfonso’,’Biagio’,’Carlo’);

Per poi stamparlo:

print DOLLAROamici[1];

Variabili dinamiche

DOLLAROidentificativo=”codice”;

DOLLARODOLLAROidentificativo=”1452”;

Queste due righe equivalgono a “DOLLAROcodice=”1452””

print “DOLLARO DOLLAROidentificativo\n\n”;

questo comando stampa DOLLAROcodice

print “DOLLARO{DOLLAROidentificativo}”;

Per informare PHP del fatto che si vuole stampare una variabile dinamica, è necessario inserirla fra parentesi graffe. Infatti, la seconda riga di codice stampa 1452.

Le costanti

define(“PI_GRECO”,3.141);

in questo programma, si nota come poter andare a capo, l’uso della variabile statica e della variabile dinamica.

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PHP – Echo

Il primo programma in assoluto è il classico Benvenuto:

il file verrà salvato con estensione php nella cartella ad esempio HTML\www che è stata impostata nel file di configurazione di apache.

I commenti possono essere /* o */ per racchiudere più righe di commento oppure se in una sola riga //

Si poteva scrivere la stessa cosa con il comando:

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PHP – Installazione PHP

Per prima cosa vai sul sito ufficiale di PHP nella pagina di download e cerca l’ultima versione stabile, successivamente clicca sul link windows downloads che ti porterà nella pagina dalla quale potrai scaricare i files binari della versione 7 di PHP per windows.

Nel mio caso ho bisogno dei files binari compilati con Visual Studio 2017 (VC15) e della versione “Thread Safe” di PHP perché possa funzionare correttamente con il web server Apache, infine seleziono la versione a 32 o 64 bit in base al mio sistema.

Dopo aver scaricato il file zip che contiene i binari del PHP per windows, scompatta l’archivio e decomprimi il tutto in C:/PHP.

A questo punto rinomina il file php.ini-development in php.ini.

Apri il file e cerca la linea Extension_dir = “ext”, decommentala eliminando il punto e virgola prima del comando e sostituisci “ext” con “C:\PHP\ext”.

Modificare il file httpd.conf di Apache.

Vai nella cartella di installazione di Apache (solitamente C:\Apache24\conf) apri httpd.conf come un semplice file di testo e inserisci i seguenti comandi ricorda che le righe che seguono vanno inserite all’inizio del file:

LoadModule php7_module “C:/PHP/php7apache2_4.dll”

AddType application/x-httpd-php .html .htm

AddHandler application/x-httpd-php .php

Per fare in modo che Apache riconosca index come home page del sito, cerca DirectoryIndex all’interno del file httpd.conf ed aggiungi alla riga index.htm e index.php in questo modo:

  • DirectoryIndex index.html index.htm index.php

La prossima riga va inserita alla fine del file httpd.conf e serve ad evidenziare ad Apache dove è collocato il file php.ini:

PHPiniDir “C:/PHP”

Adesso devi dire ad Apache dove vuoi che risiedano i miei files personali e cioè le pagine web che vado a creare, in modo che il web server sappia in che directory andare a cercare le pagine da leggere.

Per farlo cerco la riga “DocumentRoot” e “<Directory” del file httpd.conf e modifica il percorso in base alle mie esigenze:

io per esempio uso una cartella “C:\HTML\www”.

A questo punto hai configurato tutto, non ti resta che verificare il corretto funzionamento di PHP. Per farlo devi creare un file di testo nella cartella dove risiedono i tuoi files personali e chiamarlo info.php, all’interno del file scrivi:

<?php

phpinfo();

?>

Adesso apri il tuo browser e digita localhost/info.php, dovresti vedere a schermo la seguente pagina:

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PHP – Installazione server Apache su windows

Questo post riprende la documentazione presente in tanti altri siti web e cerca solo di dare una guida veloce per la sua installazione.

Senza l’installazione del server apache e di php non è possibile testare le applicazioni in locale scritte in php.

Per prima cosa vai sulla pagina ufficiale di Apache all’indirizzo httpd.apache.org e cerca il link da cui effettuare il download dei files per Windows.

A questo punto di va sul seguente link:

Dopo aver scaricato i files binari, si decomprime il file zip e scompatto la cartella Apache24 in C:/ in modo da avere come risultato finale il percorso C:/Apache24.

Apri il prompt dei comandi come amministratore, portati nella cartella C:/Apache24/bin e digita httpd.exe -k install, questa procedura ti permette di installare il server Apache come servizio di windows.

Per far partire, arrestare o riavviare il server web apache puoi utilizzare il comodo ApacheMonitor.exe che trovi nella cartella C:/Apache24/bin.

nfine per verificare il corretto funzionamento di tutta la procedura di installazione, apri il browser del tuo computer e nella barra degli indirizzi digita localhost, dovrebbe apparire una pagina di conferma di ApacheHaus che mostra la versione di Apache installata.

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TPSIT – Debug

Vi sono tre tipi di errori:

  • errori di compilazione: codice errato
  • errori in fase di esecuzione o errori di run time segnalti durante l’esecuzione del programma
  • errori logici: che generano risultati diversi da quelli attesi

Curiosità: il termine debugger ha un’origine molto lontana nel tempo; venivano infatti chiamati così i lavoratori incaricati di ripulire le valvole dei primi computer dai nidi di alcuni tipi di coccinelle (dall’inglese bug, “coccinella”, appunto). Col tempo il termine ha preso un’accezione diversa e attualmente indica un software che ripulisce il programma dagli errori.

L’ambiente Android Studio ha un suo ambiente di debugger.

Vi sono tre concetti basilari:

  • impostazione dei punti d’arresto (breakpoint)
  • ispezione del contenuto delle variabili
  • esecuzione del programma step by step (una riga alla volta)

I punti d’arresto

Un breakpoint è sostanzialmente uno strumento che consente di eseguire un programma con la possibilità di interromperlo quando si verificano determinate condizioni, allo scopo di acquisire informazioni su un programma in esecuzione.

Per impostare un breakpoint dobbiamo fare doppio click accanto alla riga di codice: apparirà un pallino rosso.

All’interno del MainActivity ho inserito la linea di codice ed ho fatto il doppio click per far comparire i pallino rosso.

Una volta avviato il debugger possiamo notare nella sezione Variables i contenuti della varabili man mano che il programma viene eseguito.

Per riprendere l’esecuzione del programma possiamo utilizzare il triangolino giallo affianco dal triangolino verde (resume) che riprende l’esecuzione normale del programma fino al prossimo breakpoint impostato o alla fine del programma.

Il quadratino rosso (Terminate) termina l’esecuzione del programma.

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TPSIT – APP – Mandare in esecuzione

Una volta connesso il proprio cellulare si usa il punto di menù Run e vedremo sul cellulare la creazione di un’App:

e sul mio cellulare avrò l’icona dell’app appena creata

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