[:it]PHP – Approccio MySqli – connessione e creazione database, tabelle[:]

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Renè Magritte

Con Php ci si può interfacciare con il mariaDB.

MySQLi (MySQL improved), che può essere programmata tramite un approccio Object Oriented sebbene mantenga la possibilità di poter essere utilizzata anche con un approccio procedurale è un modo di poter scrivere sql.

Comprende le API (Application Programming Interface) per le prepared statements e le stored procedures, ma anche per query multiple e transazioni.

Per iniziare a lavorare con la libreria è necessario innanzitutto istanziare la relativa classe: il costruttore di MySQLi utilizzerà i parametri forniti, o quelli di default se non ne vengono specificati altri, per aprire la connessione con il DBMS, essa sarà il nostro tramite per comunicare di volta in volta le operazioni da svolgere sul database.

I metodi connect_error() e connect_errno() sono molto utili per controllare l’avvenuta connessione e consiglio sempre di usarli.

Eccone un esempio:

Attenzione alle seguenti cose, questo serve per connettersi al DBMS non allo specifico database. Serve solo la prima volta per creare un database, le volte successive si deve specificare il database a cui ci si deve connettere ed inoltre bisogna aver creato almeno un utente con gli opportuni accessi al database. Usare l’utente root solo per cancellare database e non dare mai l’autorizzazione ad altri utenti per fare tale operazione

il passo successivo è  quello di creare il database:

Quindi prima ci si connette al DBMS e poi si crea il DATABASE che nel caso specifico si chiama scuola.

Per avere i dettagli si può andare sulla seguente pagina in cui vi sono i comandi mysqli.

Per creare una tabella ci si deve prima connettere al database e poi effettuare la creazione della tabella. Naturalmente non serve più creare il database in quanto esso è già stato creato nel passo successivo.

Quindi come si vede mi sono prima connesso con il database scuola e poi ho creato la tabella login. Osservare che il campo password è un VARCHAR(64). Nel passo successivo lo spiego perchè.

Posso creare una tabella prima appoggiando il codice SQL in una variabile d’appoggio e poi passarla al metodo query.

Da notare che al termine dei comandi chiudo sempre la connessione con il database.

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[:it]Linux – elenco pacchetti installati – installazione nuovo software da tar.gz o .deb[:]

[:it]

Janek Yerka

PACCHETTI INSTALLATI

Per verificare i pacchetti installati dare il seguente comando

dpkg -l

se si vogliono ulteriori informazioni si deve dare il comando:

ls /var/log/ | grep dpkg

a questo punto si può andare a vedere che cosa si è installato nei dettagli.

INSTALLARE DA TAR.GZ

Per installare un pacchetto che si è appena scaricato con estensione tar.gz

dare il seguente comando:

tar -xvzf nome_file.tar.gz

per i dettagli andare a vedere il post tar

./configure

make

make install

make clean

 

INSTALLARE da .deb

dare il comando

dpkg -i nome_file.deb

Estrarre da .zip

dare il comando:

unzip nomefile.zip[:]

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[:it]PHP – Introduzione generale[:]

[:it]PHP è un linguaggio per lo scripting server-side, ossia un linguaggio che risiede in un server in remoto e che, in fase di esecuzione, interpreta le informazioni ricevute da un client grazie al Web server, le elabora e restituisce un risultato al client che ha formulato la richiesta.

PHP si differenzia poi dai linguaggi di scripting client side, come per esempio JavaScript, per via del fatto che il sorgente viene eseguito nel server, generando markup HTML da inviare al client; quest’ultimo riceverà i risultati dell’esecuzione di un’applicazione ma il codice eseguito non sarà mai visibile.

PHP nasce nel 1994 dalla tastiera di Rasmus Lerdorf; inizialmente esso veniva presentato come una serie di Common Gateway Interface (CGI) binari scritti in C per tracciare il numero di visite all’interno della suo homepage personale. Da qui il primo nome del PHP: Personal Home Page. In seguito però verrà rinominato in Hypertext Preprocessor.

Per sviluppare in PHP non sono necessari di molti strumenti, il set up della macchina è piuttosto veloce e si è operativi in breve tempo. Vediamo di quali soluzioni abbiamo bisogno:

  • un server Web;
  • PHP;
  • un editor di testo;
  • un browser per la navigazione Internet;
  • un gestore di database per l’eventuale interazione con i dati.

Per poter scrivere del codice è consigliabile usare un IDE (Integrated Development Environment)attraverso il quale si possa poi digiatare del software.

Nel caso specifico si userà Eclipse.

Ambiente LAMP[:]

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[:it]Linux – backup con tar[:]

[:it]

Janek Yerka

La cosa più importante per il mantenimento di un server è l’effettuazione dei backup.

Vi sono due tipi di backup:

  • incrementali
  • completi (full)

Il backup incrementale copia solo i file modificati.

Nella tabella seguente evidenzio i vantaggi e gli svantaggi

Tipo Backup Restore
incrementale veloce lento
full lento veloce

Il comando utilizzato per effettuare un backup è

tar

ecco i parametri che si devono conoscere, si possono combinare assieme come sempre nel mondo linux e per convenzione è meglio sempre farli precedere dal –

p effettua il backup mantenendo i privilegi
c crea un archivio in cui inserisce il backup
z comprime i dati con gzip
j comprime i dati con jzip
f scrive/legge l’archivio nel file di cui si fornisce il nome – attenzione che tale parametro deve essere l’ultimo dei parametri dati
v mostra i dati di cui si sta facendo il backup o restore
vv fornisce ulteriori dettagli (maggiori rispetto al comando precedente)
w ogni azione richiede la conferma
r aggiunge i file ad un archivio già creato sempre che questo non sia compresso
t mostra il contenuto di un archivio
x estrae i dati da un archivio
C si fornisce il percorso di dove dovrà essere effettuato il restore

Avvertenza: per poter dare i comandi successivi bisogna essere root

Ecco alcuni esempi:

BACKUP

Avvertenza: prima di effettuare il backup, creare la directory in cui verrà poi posto il backup

tar -pzcf /mnt/backup/home-backup-`date ‘+%d-%B-%Y’`.tar.gz /home/francesco

p–> copia i file mantenendo i permessi

z–> utilizzo gzip per comprimere i file

c –>crea un archivio che conterrà il backup

f –> utilizza il nome del file che segue per inserire i backup

`date ‘+%d-%B-%Y’` –> mi crea il nome del file prendendo la data del sistema il simbolo ` si crea con altgr e poi apice (normalmente sotto il ?)

tar.gz mi indica che è un file tar compresso con gz

LISTA CONTENUTO

Avvertenza: dare il comando nella directory in cui si trova il file

tar -ztf home-backup-28-ottobre-2018.tar.gz

z –> è un file di tipo gzip

t –> mostra il contenuto

f –> il file che segue ha quel nome specifico

RESTORE

Avvertenza: specificare bene dove effettuare il restore, se non viene specificato si rischia di fare il restore di tutti i file anche di quelli di cui non si vuole fare il restore

tar -xvpzf home-backup-28-ottobre-2018.tar.gz -C /mnt/restore

x –> effettuo il restore

v–> mi fornisce le informazioni di cosa sta facendo

p–> mi ricrea i permessi

z –> file creato con gzip

f–> nome del file che segue

-C /mnt/restore –> mi effettua il restore nella cartella restore[:]

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[:it]Linux – Debian Stretch – Installazione ifconfig[:]

[:it]

Janek Yerka

Appena terminata l’installazione di Debian stretch potrebbe esserci l’esigenza di conoscere il nome delle schede di rete o l’eventuale configurazione di rete.

Il comando, normalmente è

ifconfig

ma dà la seguente risposta:

# ifconfig
-bash: ifconfig: command not found

 

esso è all’interno del pacchetto net-tools

E’ sufficiente dare il seguente comando:

apt-get install net-tools

ed il problema si risolve[:]

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[:it]GPOI – CPM – Prova di maturità Tema B – 2017/2018[:]

[:it]1. Dato il seguente grafo (CPM), che schematizza il flusso di quattro attività, fornire per ciascuna di esse la data d’inizio al più presto (ES- Early Start), la data di fine al più presto (EF – Early Finish), la data d’inizio al più tardi (LS – Late Start), la data di fine al più tardi (LF – Late Finish) e lo slittamento tra la data di fine al più tardi e la data di fine al più presto (TF- Total Float), evidenziando il percorso critico. Indicare sul grafo le date richieste ed evidenziare il percorso critico.

 

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[:it]GPOI – CPM – Prova di maturità Tema A – 2017/2018[:]

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  1. Dato il seguente grafo (CPM), che schematizza il flusso di quattro attività, fornire per ciascuna di esse la data d’inizio al più presto (ES- Early Start), la data di fine al più presto (EF – Early Finish), la data d’inizio al più tardi (LS – Late Start), la data di fine al più tardi  (LF – Late Finish) e lo slittamento tra la data di fine al più tardi e la data di fine al più presto (TF- Total Float), evidenziando il percorso critico. Indicare sul grafo le date richieste ed evidenziare il percorso critico.

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[:it]GPOI – CPM – Esempio dato alla simulazione dell’esame di maturità 17/18 Tema A[:]

[:it]1. Dato il seguente grafo (CPM), che schematizza il flusso di quattro attività, fornire per ciascuna di esse la data d’inizio al più presto (ES), la data d’inizio al più tardi (EF), la data di fine al più presto (LS), la data di fine al più tardi (LF) e lo slittamento tra la data di fine al più tardi e la data di fine al più presto (TF), evidenziando il percorso critico. Indicare sul grafo le date richieste.

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[:it]GPOI – CPM – Esempio dato alla simulazione della prova dell’esame maturità 2017/18 Tema B[:]

[:it]1. Dato il seguente grafo, che schematizza il flusso di quattro attività, fornire per ciascuna di esse la data d’inizio al più presto (ES), la data d’inizio al più tardi (EF), la data di fine al più presto (LS), la data di fine al più tardi (LF) e lo slittamento tra la data di fine al più tardi e la data di fine al più presto (TF), evidenziando il percorso critico.

 

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[:it]VE Informatica e Telecomunicazioni 2018/2019[:]

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Tintoretto, autoritratto, 1548 circa

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