[:it]C++: funzioni, seconda parte[:]

[:it]

vincent van Gogh

Perché una funzione ha la necessità che vengano definite delle variabili locali?Si può farne a meno?

Si sempre che si vuole che essa non venga usata per altri programmi.

Ad esempio il seguente programma

#include<iostream>
using namespace std;

void somma()
{
    c=a+b;
}

int main()
{
  int a=5;
   int b=7;
   int c;
somma();
  cout<<c<<endl;
  return 0;
}

In questo programma la funzione somma viene chiamata senza parametri ed usa le variabili definite nel main.

#include<iostream>
using namespace std;

int  somma(int a, int b)
{
c=a+b;
return c;
}

int main()
{
int d=5;
int e=7;
cout<<somma(d,e)<<endl;
return 0;
}

Il vantaggio è quello di poter usare la stessa funzione in altre programmi semplicemente copiandola.[:]

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[:it]C++: chiamata delle funzioni[:]

[:it]

Vincent van Gogh

Per usare una funzione di deve specificare il nome della funzione seguito dall’elenco, tra parentesi tonde, dei valori da assegnare ai parametri della funzione:

nome_della_funzione(elenco dei valori da passare ai parametri).

Ad esempio se voglio chiamare la funzione somma (nel post funzioni prima parte)

la chiamo come

c=Somma(3,4)

il main è la funzione principale ed infatti esso ha all’inizio la parole int e ritorna il valore zero infatti termina con return 0.[:]

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[:it]C++: le funzioni, prima parte[:]

[:it]

Vincent van Gogh

Funzione in matematica è uguale al concetto di funzione in informatica. Si dice anche che una funzione ritorna un valore.

  • Poiché una funzione ritorna un valore, occorre specificare, prima del nome, che identifica la funzione, il tipo del valore restituito.
  • Dopo il nome della funzione, le parentesi tonde servono a contenere l’elenco degli argomenti passati alla funzione, detti parametri.
  • Le istruzioni che formano la funzione sono definite dalle parentesi graffe e rappresentano il codice che viene eseguito alla chiamata della funzione.
  • Il corpo della funzione contiene, come ultima istruzione, la parola return seguita dal valore o dalla variabile o dal controllo alla funzione principale o, in generale alla funzione chiamante.
  • se il tipo della funzione non è specificato, si assume, in mancanza (per default), che il tipo sia int
  • se si vuole che la funzione non restituisca alcun valore, bisogna specificare, come tipo di dato restituito, il tipo void (in italiano vuoto privo)

Ecco un esempi di funzione

int Somma (int a, int b)
{
      int s;
      s= a+b;
      return s;
}

le due variabili a e b sono usate all’interno del programma.

void stampasomma (int a, int b)
{
       int s;
       s=a+b;
       cout<<s<<endl;
}

In questo caso la funzione non passa nulla.[:]

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[:it]TPSIT: RSA crittografia chiave asimmetrica[:]

[:it]

Monet

La chiave pubblica è composta da due numeri (pub,n)–> CONOSCIUTA DA TUTTI

La chiave privata da altri due numeri (pri,n)–> MANTENUTA SEGRETA

Dato m un carattere trasformato in decimale lo codifico mediante la seguente operazione:

c=m^{pub} mod(n)

con mod() la funzione che calcola il resto della divisione.

per decodificarlo uso:

m=c^{pri}mod(n)

pri e pub devono sottostare alle seguenti due regole:

n=a \cdot b

z=(a-1) \cdot (b-1)

pri non deve avere fattori in comune con z

pub deve soddisfare alla seguente relazione

(pub \cdot pri)mod(z)=1

Ad esempio:

si scelgano

a=17

b=5

si ottiene:

n=85 e z=64

si prenda ad esempio pri=5 e non ha fattori in comune con il 64 e poi risolvendo l’equazione:

(pub \cdot 5)mod(64)=1

si ottiene pub=13.

chiave pubblica (13,85) e chiave privata(5,85)

Applicata al seguente esempio:

Testo m m^{13} m^{13}mod(85)
E 5 1220703125 20
U 19 42052983462257059 49
R 16 4503599627370496 16
O 13 302875106592253 13
P 14 793714773254144 39
A 1 1 1

Si è spedito il messaggio: 20, 49, 16, 13, 39, 1

Adesso solo chi possiede la chiave privata può decodificare il messaggio:

Testo c c^{5} c^{5}mod(85) in chiaro
20 3200000 5 E
49 282475249 19 U
16 1048576 16 R
13 371293 13 O
39 90224199 14 P
1 1 1 A

[:]

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[:it]TPSIT: crittografia a chiave asimmetrica[:]

[:it]

Monet

Si chiama anche crittografia a chiave pubblica; si utilizzano due tipi di chiavi una pubblica ed una privata.

La codifica avviene con la chiave pubblica, la decodifica con quella privata.

L’utilizzo della coppia di chiavi determinano vari livelli di sicurezza:

Garanzia identità del mittente

Mittente A usa la chiave privata per codificare il messaggio–> Tutti i mittenti B usano la chiave pubblica del mittente per decifrare il messaggio

Tutti leggono il messaggio e viene garantita solo l’identità del mittente

Chiave privata Chiave pubblica
codifica msg decodifica msg certezza mittente

Garanzia della segretezza

La chiave pubblica del destinatario è conosciuta e viene usata per codificare il messaggio, il mittente può decifrarlo perché usa la sua chiave privata.

In questo caso tutti possono codificare il messaggio con la chiave pubblica del destinatario ma non si ha la certezza del mittente. Il messaggio rimane comunque segreto perché solo chi è in possesso della chiave privata può decifrarlo

Chiave privata Chiave pubblica
decodifica msg codifica msg solo segretezza messaggio non certezza mittente

Garanzia della segretezza e del mittente

il mittente codifica con la sua chiave privata e viene codificato ancora con la chiave pubblica del destinatario, il destinatario usa la sua chiave privata per decodificare il messaggio  e lo decodifica con la chiave pubblica del mittente.

chiave privata chiave pubblica
codifica/decodifica codifica/decodifica

Il vantaggio del sistema crittografico a chiave asimmetrica è che il mittente e il destinatario non devono condividere una chiave segreta. I mittenti dei messaggi devono solo conoscere la chiave pubblica del destinatario, mentre la chiave privata deve essere conservata in modo segreto dal destinatario.

La chiave privata e la chiave pubblica sono correlate mediante un opportuno algoritmo matematico.[:]

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Protetto: [:it]DB[:]

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[:it]Python: esempio di funzione[:]

[:it]Questo brevissimo programma ha racchiuso il nucleo della gestione di funzioni con il linguaggio Python:

def area(a,b):
           c=a*b
          return c

f=input(“base”)
f=int(f)
g=input(“altezza”)
g=int(g)
d=area(f,g)
print (“area: “,d)

Da notare la sintassi per la definizione di finzione,

come essa viene chiamata.[:]

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[:it]GPOI: verifica su CPM[:]

[:it]Calcolare tutte le date caratteristiche del CPM evidenziando il cammino critico.

Definire il CPM catalogandolo come grafo AON o AOA

TEMA 1

 

Tema 2

 

 

 [:]

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[:it]Java: gestione di un vettore[:]

[:it]

roger de la fresnaye

La cosa interessante è come si inizializza la lunghezza del vettore inserita a video:

v=new int[lung];

l’immissione dei dati può ovviamente avvenire all’interno di un ciclo:

import java.io.InputStreamReader;
import java.io.BufferedReader ;
import java.io.IOException;

public class Vettore {
public static void main(String[] args)

{
int v[],i,lung;
/*
* legge da tastiera la lunghezza del vettore
*/
lung =0;
BufferedReader input = new BufferedReader(new InputStreamReader(System.in));
try {
lung = Integer.parseInt(input.readLine());
}
catch (Exception e) {
e.printStackTrace();
}

/* molto interessate la gestione delle lunghezza del vettore
*
*/

v=new int[lung];
v[1]= 1;
for (i=0;i<lung;i++)
{
v[i]=i;
}
for (i=0;i<lung;i++)
{
System.out.println(v[i]);
}

}}[:]

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[:it]Java: immissione di un carattere da tastiera[:]

[:it]

roger de la fresnaye

Questo estratto permette l’inserimento di un carattere da tastiera e lo stampa a video:

System.out.println(“dammi una lettera”);
BufferedReader input2 = new BufferedReader(new InputStreamReader(System.in));
try {
char c = (char)input2.read();
System.out.println(“Hai scritto ‘”+c+”‘”);
}
catch (IOException e) {
e.printStackTrace();
}[:]

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