Online collaboration – Uso di strumenti di collaborazione online- Memoria di massa online e produttività – Memoria di massa online e produttività

Per memoria di massa online si intende la possibilità di archiviare file e cartelle su server remoti, messi a disposizione da provider e accessibili attraverso la rete Internet.
Questo servizio viene definito Cloud Storage, ovvero “archiviazione di dati sulla nuvola”.
Esso è alla base della collaborazione online, in quanto i dati sono presenti su uno spazio accessibile a più utenti in contemporanea senza limiti orari o geografici. Inoltre può anche essere utilizzato per il trasferimento di file troppo grandi per essere inviati via mail.
Questi servizi hanno la possibilità di impostare limiti di tempo per la fruizione di dati da parte di utenti esterni (i dati rimangono disponibili solo per alcuni giorni o settimane) o di impostare delle restrizioni alla condivisione (accesso, impostazioni di modifica, lettura sono gestite dall’utente che gestisce il servizio).
Esempi di cloud storage sono Dropbox, OneDrive di Microsoft, Cloud Drive di Amazon,Box.net, SugarSync, Ubuntu One, Comodo Cloud, iCloud per gli utenti Apple e Drive di Google.

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Online collaboration – Preparazione per la collaborazione online – Impostazione – Registrare e/o impostare un account utente per uno strumento di collaborazione. Disattivare, eliminare/chiudere un account utente.

Per utilizzare uno strumento di collaborazione online è necessario registrarsi come account per ottenere le credenziali d’accesso.
Se, ad esempio, volessimo utilizzare Skype, accediamo al sito www.skype.com/it/, quindi, nella home-page si clicca sull’icona Inizia.
Viene visualizzato un modulo online in cui debbono essere inseriti i dati richiesti.
Quelli contrassegnati da asterisco sono obbligatori.

Per confermare la registrazione è necessario leggere le condizioni d’uso di Skype e l’informativa sulla privacy Skype, cosa che, per pigrizia, purtroppo quasi nessuno fa.
Dopo aver letto le informative si confermano i vincoli e le condizioni cliccando sull’icona Accetto – Avanti.
Il percorso di creazione del nuovo account si conclude con la schermata che invita a scaricare la versione di Skype per il proprio sistema operativo. L’installazione è guidata ed estremamente semplice.

Per utilizzare DropBox, si deve scaricarlo ed installarlo , quindi si deve creare il proprio account DropBox. Alla fine dell’installazione si visualizza la finestra di configurazione di DropBox dove si clicca su Registrati in basso a sinistra nella finestra.
Questo modifica i campi da riempire per creare un nuovo account; dopo aver inserito i dati richiesti, si spunta la casella Accetto i Termini e si clicca sul pulsante Registrati.

Avvenuta la registrazione, sarà automaticamente creata nel pc la cartella My Dropbox o Dropbox dentro Documenti.
Tutti i file che verranno salvati/incollati dentro questa cartella saranno automaticamente inviati anche al proprio spazio online sul sito Dropbox (che ovviamente è reso privato tramite user e password).
È possibile creare nuove cartelle nel proprio spazio online che, automaticamente, si creeranno anche sul proprio pc nella cartella My Dropbox e viceversa.
Disinstallando Dropbox, l’applicazione verrà rimossa dal computer.
Una volta rimossa, il menù Dropbox non verrà più visualizzato e i file non saranno più sincronizzati nella cartella Dropbox.

Creazione di un account Google
Con un account Google puoi accedere a prodotti Google quali Gmail, Google+, YouTube e altri ancora avvalendoti di un unico nome utente e una sola password. Un account Google contiene un indirizzo Gmail e un profilo Google+ che ti aiuteranno ad avere un’esperienza più ricca e personalizzata tra i prodotti Google.

Quindi andiamo alla pagina https://accounts.google.com/signup?hl=it compilare i campi come richiesto e cliccare su Passaggio successivo

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Online collaboration – Preparazione per la collaborazione online – Impostazione – Scaricare il software di supporto agli strumenti di collaborazione online, quali VOIP, IM, condivisione documenti.

Tre sono i servizi principali che sono a supporto degli strumenti di collaborazione online, ovvero il VoIP, i sistemi di messaggistica IM e la condivisione di documenti. Per ognuno di questi servizi sono a disposizione diversi software che offrono delle specifiche peculiarità.
Il VoIP è un sistema di comunicazione che permette di effettuare comunicazioni telefoniche tramite la rete Internet e proprio per questo è un sistema più economico rispetto alla rete telefonica tradizionale. (Voice over IP), i principali servizi VoIP sono Skype, ooVoo, Jitsi, Gizmo5, VoipStunt, Google Talk, indoona, Viber, e tanti altri.
I software di Instant Messaging (Messaggistica istantanea) includono le applicazioni che forniscono strumenti per collegarsi tra utenti tramite chat al di fuori del browser. Possono anche fornire servizi di videochat o, addirittura le chat di gruppo. Ne esistono di vario tipo: i più famosi sono Yahoo Messanger, Hangout (ex Google Talk), Skype, Msg, AIM (AOL Instant Messenger), ICQ, WhatsApp, Messenger di Facebook, Telegram ecc.
Le differenze principali rispetto alla posta elettronica o altri tipi di chat sono non solo nella brevità dei messaggi o nella velocità della loro consegna, ma anche nel fatto che, il modello di comunicazione sia sincrona.
La condivisione di documenti avviene abitualmente all’interno del browser, attraverso servizi di cloud computing, quindi parliamo di spazi di archiviazione on-line che danno la possibilità di accedere ai file ai nostri collaboratori con regole da noi stabilite. Spesso però è possibile installare le rispettive applicazioni sul proprio dispositivo, fisso o mobile, per poter sincronizzare i dati presenti sul proprio pc e condivisi tramite gli archivi online.
I servizi più diffusi sono Google Drive, Dropobox, SkyDrive, iCloud, box: tutti disponibili sia attraverso Interfaccia web che tramite installazione di software sul proprio dispositivo. Monti di questi servizi di archiviazione on-line offrono servizi di editing dei documenti o funzioni di playing media.

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Online collaboration – Preparazione per la collaborazione online – Impostazione delle funzioni comuni – Riconoscere che le restrizioni sui firewall possono provocare problemi di accesso agli utenti di uno strumento di collaborazione.

La funzione del firewall è quella di agire da filtro controllando tutto il traffico proveniente dall’esterno e quello generato all’interno della nostra rete e/o del nostro computer, permettendo il passaggio soltanto al traffico autorizzato, agendo sui pacchetti in transito da e per la zona interna potendo eseguire su di essi operazioni di controllo, modifica e monitoraggio.
Considerato quanto sopra accennato, si comprende la necessità di modificare l’impostazione del firewall, dall’utente privato o dall’amministratore della rete in modo da autorizzare gli accessi alle applicazioni di collaborazione e negare l’accesso a connessioni abusive. (vedi modulo IT Security, capitolo 3 del syllabus)

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Online collaboration – Preparazione per la collaborazione online – Impostazione delle funzioni comuni –Identificare i comuni apparati usati come supporto alla collaborazione online, quali webcam, microfono, altoparlanti.

Per poter utilizzare in modo completo i servizi di collaborazione online, oltre alla connessione a internet, è opportuno disporre di alcuni dispositivi hardware:
•la webcam è una piccola telecamera che permette di trasmettere le immagini in movimento e viene usata per la videoconferenza. La maggioranza dei dispositivi mobili (notebook, smartphone, tablet) dispone di una webcam integrata. Nei computer desktop in genere si usa una webcam esterna, collegata tramite cavo USB;
•il microfono permette di catturare e digitalizzare dei suoni, tipicamente la voce di chi partecipa a una telefonata VoIP o a una videoconferenza. Anche per questo apparato è integrato nei dispositivi mobili, mentre è esterno in un computer desktop, collegato generalmente all’apposito ingresso della Microfono scheda audio
•gli altoparlanti permettono di ascoltare suoni, tipicamente la voce della Altoparlanti persona con la quale si sta effettuando una telefonata VoIP o dei partecipanti a una videoconferenza.

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Online collaboration – Preparazione per la collaborazione online – Impostazione delle funzioni comuni – Comprendere che può essere necessario installare applicazioni, plug-in addizionali per poter usare determinati strumenti di collaborazione online.

Le applicazioni collaborazione online sono App Web based; le loro funzionalità vengono utilizzate all’interno del browser (anche se in alcuni casi è necessario installare un’apposita applicazione).
Quando si utilizzano funzionalità all’interno del proprio browser, qualunque esso sia, è possibile che venga richiesto di estendere le funzionalità del browser attraverso i plug-in.
Quando ciò avviene il browser notifica all’utente la necessità di installare un plug-in e spesso viene automaticamente reindirizzato sul sito del plug-in di riferimento.
I casi più diffusi sono quelli di Adobe Flash Player e Java.
Molti servizi mettono a disposizione un plug-in proprietario che implementa le funzionalità del browser adattandolo al servizio, quando accediamo il software che gestisce il servizio ispeziona il browser e in assenza del plug-in notifica la necesità di istallarlo.
Ogni browser ha una sua gestione dei plug-in.
Prendiamo in esame la gestione dei Plug-in dei tre Browser più diffusi.

Mozilla Firefox:
•dal menù Strumenti ( in windows prima il tasto Alt) –> Componenti aggiuntivi ;
•dal pulsante Strumenti (l’icona con 3 strisce orizzontali) selezionare l’icona Componenti aggiuntivi

Google Chrome:
•dal menu Impostazioni selezionare Estensioni;
•dalla barra degli indirizzi digitare chrome://extensions/.

Internet Explorer:
Tasto Alt, dal menu Strumenti scegliere Gestione componenti aggiuntivi

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Online collaboration – Concetti di collaborazione – Concetti fondamentali -Illustrare i rischi del cloud computing, quali dipendenza da un provider, protezione e controlli dei dati, potenziale perdita di privacy.

Come in ogni cosa ci sono aspetti positivi e aspetti negativi, l’utilizzo del Cloud Computing presenta alcuni rischi che è bene tener presente:
•Dipendenza da provider: i servizi non vengono gestiti dall’utente o dall’azienda, ma direttamente dal provider che gestisce il servizio. In caso di malfunzionamento delle strutture del provider, possono esserci delle ricadute operative sul proprio servizio. Inoltre, questo potrebbe ostacolare la migrazione del servizio da un provider verso un altro;
•Controllo dei dati: la sicurezza dei dati è affidata dall’utente ad un fornitore di servizi, dal quale l’utente dipende totalmente;
•Potenziale perdita della privacy: le leggi sulla gestione di dati di terzi norma il trattamento dei dati affidati ai provider, ma questi sono esposti a possibili attacchi informatici;
•Possibile incremento delle infezioni da malware: come già detto precedentemente, le attività completamente online possono essere maggiormente a rischio di attacchi di malintenzionati.

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Online collaboration – Concetti di collaborazione – Cloud Computing -Illustrare i vantaggi del cloud computing per gli utenti, quali costi ridotti, migliore mobilità, scalabilità, aggiornamenti automatici.

Utilizzare i servizi cloud ha diversi vantaggi:
•riduce i costi rispetto all’installazione degli applicativi sui dispositivi e il costo dei dispositivi stessi in quanto non necessitano di requisiti minimi molto elevati;
•permette di lavorare in mobilità, ovvero, ovunque utilizzando qualsiasi tipo di dispositivo, a condizione che sia possibile connettersi a internet;
•è scalabile, quindi dà la possibilità adeguare lo spazio disponibile, le risorse e le applicazioni utilizzabili in base alle esigenze, che possono variare nel corso del tempo, e quindi ottimizzare la spesa;
•le applicazioni vengono aggiornate automaticamente dal gestore pertanto non devono essere modificate sui dispositivi utilizzati, riducendo i costi di manutenzione.

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Online collaboration – Concetti di collaborazione – Cloud Computing – Comprendere in quali modi il cloud computing facilita la collaborazione online e mobile: memorizzazione di documenti e file condivisi, accesso ad una serie di applicazioni e strumenti online.

È noto come, utilizzando varie tipologie di unità di elaborazione (CPU), memorie di massa fisse o mobili, memorie RAM, dischi rigidi interni o esterni, Cd/DVD, eccetera, un computer sia in grado di elaborare, archiviare, recuperare programmi e dati.
Nel caso di computer collegati in rete locale (LAN) o geografica (WAN) la capacità di elaborazione, archiviazione e recupero può essere estesa ad altri computer e dispositivi remoti dislocati sulla rete stessa. Gli utenti collegati ad un cloud provider possono svolgere tutte queste mansioni, anche tramite un semplice internet browser utilizzando software remoti non direttamente installati sul proprio computer e salvare dati su memorie di massa on-line predisposte dal provider stesso sfruttando sia reti via cavo che senza fili.

Struttura del Cloud Computing
SaaS (Software as a Service) – Consiste nell’utilizzo di programmi installati su un server remoto, cioè fuori dal computer fisico o dalla LAN locale, spesso attraverso un server web. Questo acronimo condivide in parte la filosofia di un termine oggi in disuso, ASP (Application service provider).
PaaS (Platform as a Service) – Invece che uno o più programmi singoli, viene eseguita in remoto una piattaforma software che può essere costituita da diversi servizi, programmi, librerie, etc. (es. servizi di hosting web)
IaaS (Infrastructure as a Service) – Utilizzo di risorse hardware o virtuali in remoto. La caratteristica dello IaaS è che le risorse vengono istanziate su richiesta o domanda al momento in cui una piattaforma ne ha bisogno.
DaaS (Data as a Service) – Con questo servizio vengono messi a disposizione via web solamente i dati ai quali gli utenti possono accedere tramite qualsiasi applicazione come se fossero residenti su un disco locale.
HaaS (Hardware as a Service) – Con questo servizio l’utente invia dati a un computer in rete che li elabora e li restituisce all’utente iniziale.

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Online collaboration – Concetti di collaborazione – Concetti fondamentali – Conoscere l’importanza dei diritti di proprietà intellettuale (copyright) e il corretto uso dei contenuti quando si utilizzano strumenti di collaborazione online.

Quando si lavora online, inoltre, è importante essere coscienti dei diritti di proprietà intellettuale (copyright) e quindi bisogna evitare di plagiare cose realizzate da altri, rispettando le licenze d’uso.
Il Copyright è legato al simbolo
©
La parola stessa è l’unione delle parole “right the copy”,in italiano “diritto alla copia” e indica il diritto d’autore, tutelato da norme che regolano la proprietà e l’utilizzo di un bene intellettuale (es. un brano musicale, un film, un libro, ecc.). La legislazione prevede severe sanzioni in caso di violazione del copyright. Secondariamente è importante utilizzare correttamente i materiali condivisi, tenendo conto degli altri collaboratori.
Altre licenze sulle opere
Il Copyleft individua un modello di gestione dei diritti d’autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l’autore (in quanto detentore originario dei diritti sull’opera) indica ai fruitori dell’opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.


Copyzero è un progetto promosso dal Movimento Costozero, un’associazione senza scopo di lucro che si batte per la gratuità del diritto alla comunicazione. Lo scopo di Copyzero è quello di tutelare il diritto d’autore (copyright), l’open content e soprattutto il permesso d’autore (copyleft) a costo zero; un’idea interamente italiana
La “Italian Open Data License” (IODL) è un contratto di licenza che ha lo scopo di consentire agli utenti di condividere, modificare, usare e riusare liberamente la banca di dati, i dati e le informazioni con essa rilasciati, garantendo al contempo la stessa libertà per altri. La presente licenza mira a facilitare il riutilizzo delle informazioni pubbliche nel contesto dello sviluppo della società dell’informazione.
Creative Commons (CC) è un’organizzazione statunitense non profit con sede a Mountain View dedicata ad ampliare la gamma di opere creative disponibili alla condivisione e all’utilizzo pubblico in maniera legale. Rende possibile il riuso creativo di opere dell’ingegno altrui nel pieno rispetto delle leggi esistenti.

In Italia la paternità di un’opera d’ingegno è automatica per legge. Questo vuol dire che se io realizzo una musica, una fotografia, un testo scritto (e quindi anche un blog o un sito internet), tutto questo materiale è in maniera automatica protetto da copyright (“tutti i diritti riservati”) e nessuno può utilizzarlo senza una mia autorizzazione scritta. Le CC nascono proprio per sbloccare questa situazione.
Licenze sui software
La licenza in un software ne indica solo la modalità con la quale esso viene distribuito, vediamo quali sono le principali.
Il Software proprietario, ha restrizioni sul suo utilizzo, sulla sua modifica, riproduzione o ridistribuzione, solitamente imposti dal proprietario, mentre l’utente acquista solo il diritto d’uso, generalmente pagando una certa somma di denaro. Tuttavia anche i successivi tre tipi di software sono di fatto software proprietari
Il software in versione di prova, conosciuto anche come trial, ha una tipologia di licenza software molto popolare sin dai primi anni novanta, in genere troviamo distribuiti in questo modo programmi facilmente scaricabili via Internet o contenuti in CD e DVD quasi sempre allegati alle riviste di informatica in vendita in edicola. Può essere utilizzato per un periodo di tempo di prova variabile (generalmente 30 o 60 giorni). Scaduti questi termini, per continuare ad utilizzare il software è necessario registrarlo presso la casa produttrice, pagandone l’importo.
Lo shareware simile a quello precedente differisce solo nel fatto che il software può essere liberamente ridistribuito.
Il termine freeware (merce gratis) indica un software che viene distribuito in modo gratuito, da non confondere con “free software”, questo tipo di programmi ha un legittimo proprietario.
Una licenza open source è una licenza concessa dal detentore di un diritto d’autore utilizzata prevalentemente nell’ambito dell’informatica riguardante solitamente il software, ma che può riguardare qualsiasi altro ambito nel quale si applica la normativa sul diritto d’autore.
La particolarità delle licenze open source è che gli autori invece di vietare, permettono non solo di usare e copiare, ma anche di modificare, ampliare, elaborare, vendere e quant’altro. E tutto questo senza imporre obblighi a ricompensare economicamente gli autori.
La GNU General Public License, comunemente indicata con l’acronimo GNU GPL o semplicemente GPL, è una licenza per software libero, originariamente stesa nel 1989 da Richard Stallman per distribuire i programmi creati nell’ambito del Progetto GNU della Free Software Foundation (FSF) per il progetto GNU.

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